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SIMONE AZZONI
Il clown inciampa
La smagliatura ritmica in JUMP! di Vincenzo Schino

Il clown è artista del corpo che sfida la pesantezza e la forza di gravità, “non tanto per abbandonare la condizione corporea e carnale, quanto piuttosto per
conferirle uno splendore glorioso” scriveva Starobinski. Il clown  è il Re per burla dei Saturnali e dei carnevali, il Re derisorio, il rivelatore che porta la condizione umana fino all’amara coscienza di se stessa. Ma il clown è anche il giocoliere, cavallerizzo, funambolo, attore, ercole dotato di leggerezza e di grazia, prodotte dall’annullamento della forza di gravità e dalla totale mancanza di coscienza. Il clown che cade è l’uomo che cade. L’umanità sofferente e derisa, vittima innocente – replica parodistica della Passione.
Il clown, che è colui che prende gli schiaffi è il doppio emblematico del Cristo oltraggiato. Quindi la nostalgia del clown è la nostalgia del corpo; il corpo prima della caduta: il clown ecce homo. Il clown cade, si rialza e ricade e la scena ritorna incessantemente su se stessa, finché il rimosso sparisce e il “paziente" elabora una conoscenza cosciente della propria storia. il presente è incerto, lampeggiante di possibilità, l’Angelo ci porterà un racconto fatto di incidenti, granelli di sabbia, singolarità.

SIMONE AZZONI (Asola 1972), si è laureato in lettere moderne e filosofia nel 1996. È critico d’arte e docente di Storia dell’arte contemporanea presso lo IUSVE. Insegna inoltre Lettura critica dell’immagine e Forme e linguaggi dell’Arte presso l’Istituto di Design Palladio di Verona. È docente di lettere presso la scuola secondaria, si interessa di Net Art e New Media Art e Art marketing tips. Ha curato numerose mostre in luoghi non convenzionali e da tre edizioni ArtFarm: appuntamento annuale con l’arte contemporanea fuori cornice. È critico teatrale per riviste e quotidiani nazionali, numerosi i suoi contributi in convegni sul rapporto tra teatro e arti visive. È autore di seminari di Lettura critica dello spettacolo presso l’Università di Verona. Ha organizzato per dieci anni Atto Terzo rassegna di sperimentazione di Fondazione Aida che ha fatto conoscere gruppi oggi affermati sulla scena contemporanea. Con il Teatro Nuovo di Verona dal 2014 è co-direttore artistico di Theatre Art Verona cartellone che attinge alla progettualità di un teatro fuori da circuiti e sistemi. Dal 2016 è direttore artistico di Grenze - Arsenali Fotografici, festival di fotografia internazionale.
Tra le pubblicazioni recenti, per libreriauniversitaria è uscito Frame – Videoarte e dintorni e per LazyDog Lo sguardo della gallina una indagine non convenzionale sulla persistenza delle avanguardie nel contemporaneo. Uscirà in gennaio per Mimesis Smagliature, esperienze di estetica relazionale in teatro, fotografia e danza.