5.10 /set/ '13 Forlì
       
         
   
 
         
  edizioni
2012 .1994
in aggiornamento continuo
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
laboratorio filosofico.
Critica della Ragion Creativa
5 > 7 settembre
h 10:00 > 13:00
h 15:00 < 18:00 / aperto al pubblico
 

a cura di: Paolo Vignola
con Riccardo Baldissone / Vincenzo Cuomo /
Eleonora de Conciliis / Alberto Martinengo /
Alessia Solerio /

 
 
   
mostra fotografica.
10 x 12
5 > 8 settembre
retrospettiva di Enrico Fedrigoli
 
 
   

presenze.

Simona Bertozzi / Nexus
Myriam Gourfink /
Francesca Proia /
Eleonora Sedioli /
Silvia Costa /
Masque teatro /

Matteo Ramon Arevalos / Maria Chiara Zenzani /
Kasper T. Toeplitz /
Giacomo Piermatti /

Enrico Fedrigoli /

Laboratorio filosofico "Critica della Ragion Creativa"
Paolo Vignola /
Riccardo Baldissone /
Vincenzo Cuomo /
Eleonora De Conciliis /
Alberto Martinengo /
Alessia Solerio /

Esposizioni filosofiche di:
Florinda Cambria /
Rocco Ronchi /
Paolo Vignola /

Filosofia80 /

Incontri
Enrico Pitozzi + Myriam Gourfink /
Lorenzo Donati + Enrico Fedrigoli /

 

Silvia Costa

Quello che di più grande l'uomo ha realizzato sulla terra

 
 
   

Bisognerebbe iniziare a fissare piuttosto che a guardare. Perché nello sguardo l’occhio è libero di andare dove la volontà lo porta; mentre nello sguardo fisso, l’occhio si obbliga a rimanere costante su un unico oggetto, le cui singole parti non hanno più rilevanza. Quello che conta è l’oggetto in sé. L’oggetto che qui s’intende fissare sembra avere una forma precisa, qualcosa di profondamente familiare, di semplice, di umano. Amore, morte, felicità, dolore, attenzione alle cose del creato. I grandi compiti dell’esistenza. Quali sono le parole e i gesti per riuscire afferrarli? Ci proviamo, ma le nostre azioni e parole perdono ogni volta di sostanza, si trasformano in una domanda continua che non trova definizione o risposta. Come dice Carver, è come se ci chiedessero di descrivere a un cieco che cos’è una cattedrale. Ci possiamo solo avvicinare a quella che potrebbe essere una sua definizione, ma non saremo mai in grado di dargliene una definitiva. Il suo spostamento, sempre un po’ più là da noi, è quello che ci fa avanzare, che ci porta a ritentare, ad aggiungere pezzi, fa in modo che non ci sia un termine ultimo, un’ ultima parola, un ultimatum, una forma chiusa. Una fine. Per cercare di definire, potremmo non finire mai. E allora questa lotta all’insufficienza del sentire umano diventa irriducibile.
Diventa il dramma in cui vogliamo sprofondare. Non è che non ci sia nessuna cosa da esprimere: c’è da esprimere questa mancanza di contenuto che, per il suo essere vaga, è più comprensibile di qualsiasi altra cosa. Meno afferma e più si fa appartenente a tutti. Poiché non resta che dire che sia quella cosa, quella forma. Come un oggetto della minimal art che con la sua fredda presenza è in grado di lanciare fuori di sé le traiettorie di possibili relazioni, rendendole una funzione dello spazio, della luce, del campo visivo dello spettatore, allo stesso modo questo lavoro vuole porre l’accento sull’istante di esperienza dello spettatore che avviene al di fuori dello spazio e del tempo reali, un momento, l’unico, che come un’illuminazione infonde all’opera il suo vero significato, che sembrava prima mancante.

 

regia Silvia Costa e Giacomo Garaffoni
testi, scenografia e disegno luci Silvia Costa
musiche originali Lorenzo Tomio
con Silvia Costa, Laura Dondoli, Giacomo Garaffoni,
Sergio Policicchio
realizzazione dei costumi Laura Dondoli
realizzazione delle scene Lucio Serpani
assistenza tecnica Francesco Catterin

Silvia Costa (Treviso, 1984)
Si diploma nel 2006 in Arti Visive e dello Spettacolo all'Università IUAV di Venezia.
Nello stesso anno inizia a lavorare come attrice con la compagnia Societas Raffaello Sanzio, con cui tutt’ora continua a collaborare, anche in qualità di assistente alla regia nelle produzioni del regista Romeo Castellucci. Nel 2007, insieme al musicista e compositore Lorenzo Tomio, inizia progetto personale di creazione sotto il nome Plumes dans la tête: non un gruppo a formazione fissa, ma un contenitore di idee, sempre pronto a ridefinirsi. Il fuoco della ricerca è di creare immagini che tocchino lo sguardo e il cervello dello spettatore; siano esse fatte di corpi, spazi, strutture o suoni. Nei lavori creati tali elementi si combinano ogni volta in maniera differente, senza gerarchie se non quelle dettate dall'idea. Dal 2012, in seguito ad una commissione da parte del festival UovoKids di Milano, è iniziato anche un percorso di creazione di lavori installativo-performativi dedicati all’infanzia. Con l'inizio del 2013 il progetto Plumes dans la tête si può definire concluso. Questa chiusura vuole sancire la fine di un ciclo e l'inizio di un nuovo percorso di ricerca che non ha una definizione precisa e nemmeno ne è alla ricerca, ma vuole fare della promiscuità, dell'eclettismo e del nomadismo della forma la sua cifra. L’ultima creazione Quello che di più grande l’uomo ha realizzato sulla terra è stata finalista all’edizione 2013 di Premio Scenario. 
www.silvia-costa.com