| 
          
          JUNGLE IN
          
            
                         Divagazioni corporali in una stanza vuota.
              
             di e con Cristina Rizzo Atto secondo: dialogo sulla scrittura
              
             con Cristina Rizzo e
              Lucia Amara
              
             con il sostegno di Xing
              
             
               
             
              
              JUNGLE IN è
              un prologo: il primo capitolo di un nuovo percorso creativo di Cristina Rizzo,
              coreografa e performer, che si concluderà nell'autunno 2009 sviluppandosi nella
              produzione di 3 soli ' a passaggio di mano '.
              
             Punto di partenza di questo progetto biennale è la scrittura di una
              partitura coreografica inusuale che comprenda tutte le
              possibili sfumature espressive di un soggetto in movimento, coreografo ed
              interprete della propria immaginazione. In una seconda fase, la scrittura verrà consegnata ad altri 3 coreografi ai quali verrà
              chiesto di tradurla ed interpretarla, seguendo scrupolosamente le indicazioni
              date ma con la propria sensibilità dinamica ed espressiva, con il proprio
              processo intimo di costruzione di un'immagine.
              
             Successivamente l'interprete originale - Cristina Rizzo - reinterpreterà a sua volta il materiale
              rielaborato dagli altri interpreti, confrontandosi a questo punto con una '
              forma dinamica estranea' .
              
             
               La prima fase del progetto, frutto di alcune
              residenze, si sviluppa intorno alla realizzazione di una ' scrittura composita
              ' attraverso dei momenti performativi in cui una pratica attiva di ricerca  del corpo viene resa partecipe e condivisa
              con il pubblico, ' atti di movimento ' che mantengono dichiaratamente un
              andamento di sperimentazione.
              
             Ciò che di solito accade al di fuori dello sguardo dello spettattore, viene reso visibile, visitabile con tutte le forme di
              esperienza che attraversano il processo nel suo svolgersi quotidiano.Lo spazio
              d'azione come lo studio aperto di un artista, dentro il quale è al lavoro una presenza in cerca di un lessico, di una letteratura che abbia
              la capacità di muoversi da una singolarità ad un'altra singolarità,  di un paradigma  il cui scopo è di rendere intellegibile una  serie di fenomeni che riguardano la sostanza
              dinamica del proprio corpo/interprete.
              
             
               
              Una prima residenza si è svolta nel marzo 2008 a Raum (Bologna) con il
              titolo: JUNGLE IN, divagazioni corporali in una stanza
              vuota. Atto primo: la scrittura.
              
             A questo appuntamento contribuirono una serie
              di ' aiutanti ', artisti e studiosi provenienti da vari campi,  che invitati nel mese precedente alla
              performance a dialogare via mail su diverse tematiche,  fornirono tracce di varia natura : visioni,
              ascolti sonori, letture, commenti, immagini.
              
             Incroci di pensiero che hanno
              attraversato attivamente la pratica immaginativa dell'invenzione del movimento.
              
             
              
              Il processo di scrittura è dunque avviato.
              
             Il ' secondo atto di movimento ' , frutto di
              una settimana di residenza a Crisalide,  trascriverà sul corpo il successivo diagramma dinamico  cercando origine da un semplice gesto, il
              gesto del battere: battere il tamburo, battere la sostanza corporale, battere
              nelle articolazioni la palpitazione di un ritmo.
              
             Le immagini trovate nel precedente studio, ritorneranno modificandosi
              e portando alla luce nuovi elementi: delle figure di
              preparazione, degli strumenti acustici, dei paesaggi sonori, dei travasi di
              energia, delle parole chiave che aderiscano al balbettio del corpo come una
              lingua a variabilità continua.
              
             
              
              La scrittura procede dunque per passaggi, per vicinanze ed allontanamenti.
              Parte attiva in questo processo è la collaborazione di Lucia Amara, dottoranda
              al Dams di Bologna, doppia mano scrivente e testimone diretto di tutte le fasi
              del progetto che, per questa volta, diventerà elemento dialogante all'interno
              della performance stessa, pensiero tamburellante che accompagna il movimento.
              
             Versamento in diretta di una possibile ' parola '  che esponga il flusso, la grafia del
              gesto; ricerca di un ' lessico ' come voce/poesia del corpo;  suggestione emotiva che ha come riferimento
              gli studi di Etienne Jules Marey sulla circolazione sanguigna umana.
              
             
              
              E' selvaggio ciò che non si riesce a
                rappresentare con un'immagine. -
              
             Tutto comincia con la messa in gioco solitaria di
              me, coreografa, alle prese con l'immaginazione di una coreografia, con la sua
              scrittura e con la possibile moltiplicazione dell'interprete. Immaginare e trascrivere un pensiero di movimento, come una lenta
              sceneggiatura che debba essere poi tradotta e montata in un tempo e uno spazio
              da un altro coreografo e di cui sarò a mia volta e nuovamente l'interprete.
              Produrre dunque una distanza, cioè una via per andare
              da un punto ad un altro ed intrattenere un rapporto diverso con
              l'interpretazione di un paesaggio ' dinamico ' e la messa in atto della sua
              qualità performativa. (C.R.)  
              
                   Cristina Rizzo,  danzatrice, performer, coreografa vive e lavora   a Firenze.Diplomatasi alla Martha Graham School of  Contemporary Dance di New York articola   la propria formazione avvicinandosi a tecniche post-modern studiando al  Cunningham Studio, al Trisha Brown Dance Studio, al Movement Research e  approfondendo inoltre il metodo Pilates e le tecniche Yoga.
 In Italia dal 1994 collabora come interprete  con diverse realtà artistiche tra cui il Teatro Valdoca, la  compagnia di danza Aldes diretta da Roberto Castello, il progetto Stoa condotto da Claudia Castellucci  della Societas   Raffaello Sanzio, la compagnia di danza MK, la compagnia  Virgilio Sieni Danza.
 Nel 1995   è cofondatrice della compagnia Kinkaleri,  condividendo la creazione e programmazione di  tutte le produzioni tutt’ora in repertorio operando fra sperimentazione  teatrale, ricerca sul movimento, installazioni visive, materiali sonori,  performance e coadiuvando in particolare la ricerca coreografica del gruppo con  progetti laboratoriali specifici sul movimento.
 Con Kinkaleri partecipa attivamente alla  scena contemporanea internazionale della danza e delle performing arts.
 Dal 2001 al 2005 è coinvolta con il gruppo di  ricerca Open, curando e producendo una serie di eventi sperimentali.
 Dal 2004 collabora come coreografa ospite con  il Balletto di Toscana Junior per il quale crea alcune creazioni tra cui  “Variazione N°” (2007) e “La Sagra della Primavera di Igor Strawinskyi”(2008)  prodotte da Reggio Emilia Danza.
 Attualmente ha intrapreso un percorso  autonomo di produzione e sperimentazione proseguendo le proprie ricerche  corporali.
   |