| Alessandra Cristiani | ||
| 
       ideazione e danza   alessandra cristiani Il lavoro prende spunto da un viaggio a Sarajevo, dalla forza toccante delle sue rovine di guerra, dall’introspezione di un’inquietudine, che comincia a giocare, individualmente, con ciò che si è stati nell’infanzia, con ciò che siamo e viene disatteso nel presente. Attraverso la danza si ricerca l’essere umano nella sua matrice mitologica; si indaga una memoria mai risolta, fatta di desideri semplici e di segreti ingenui. Si predilige un’attenzione al linguaggio del corpo, alle sue voci emotive, che lo attraversano vigorose dal profondo della sua materia, per aprirsi nel silenzio. 
 
 Alessandra Cristiani Premio Excelsior come migliore attrice per il corto La  foto, regia Sara Masi (1997).  Studia danza contemporanea con Moses Pendleton, Giovanna Summo, Domenique Dupuy; tecniche del “mino trasparente” con Hal Yamanouchi; Respirazione e Postura con il trainer Giuseppe Ravì; Qi gong con Solene Fiumani; Ideokinesis: Placement e Riposo Costruttivo con Ursula Stricker; la nuova danza giapponese (Butoh Dance) con Masaki Iwana, Akira Kasai, Akaji Maro, Tadashi Endo, Ko Murobushi, Joko Muronoi, Hisako Horikawa, Toru Iwashita, Daisuke Yoshimoto, Atsushi Takenouchi. Si laurea  in Metodologia e Critica dello Spettacolo con la tesi sperimentale: Masaki Iwana e la tradizione del “Buto  Bianco”. “The Inthensity of nothingness”: Una metodologia della danza.  E’ nella  compagnia Habillé d’eau diretta da Silvia Rampelli con la quale produce nel  2002 Studio  per Attis, selezione Enzimi Danza 2002 “per rigore e originalità  creative”; nel 2003 Refettorio, “Generazione Scenario 2003”, “Premio per la  specificità e originalità del linguaggio e delle tecniche corporee”  all’International Teatarfest di Sarajevo 2004, vincitore“Movin’Up2004”, supporto dell’Associazione per il Circuito dei Giovani  Artisti Italiani; nel 2005 Ragazzocane, creazione per La Biennale di Venezia 37 –  Festival Internazionale del Teatro, curata da Romeo Castellucci ed insignita  del Premio Speciale Ubu 2006 “per il rinnovamento apportato ai concetti di  festival e di teatro”.  Come  solista presenta: Fiori, Notturno, Eco, In canto, Geynest under gore, XY, Langelo, Entrana, Irelallabye, io è un altro, nudo.nuda. Gli ultimi  due lavori rientrano nel progetto La  fisica dell’anima. Francesca Stern Woodman, una coproduzione Teatro Furio  Camillo e ZTL-pro (Scenari Indipendenti). Testi  critici sono stati pubblicati in Hic sunt  leones, a cura di Graziano Graziani, Editoria e Spettacolo, Roma 2007. 
 | ||