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2016 .1994
 
 
       

   
   
           
     
     
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
         

coreografia e danza Paola Bianchi
musica Fabrizio Modonese Palumbo
tela Andrea Chiesi / parole silenti Ivan Fantini
produzione PinDoc / in collaborazione con AGAR
con il contributo di Mibact e Regione Sicilia

Non ho bisogno di voce, è il corpo che parla, posso fare a meno della voce, è il corpo che canta…
Ivan Fantin
i

OPSÌA è parola che s’insinua negli interstizi della visione. Nella vicinanza dell’azione coreografica lo sguardo si fissa sul corpo, ne segue i contorni, l’alterazione della pelle, i dettagli, entra nella vibrazione interna per comprenderne il disegno. La vicinanza attiva la sensibilità dello stare, la pelle si fa palcoscenico, tavola su cui la coreografia si espone; una drammaturgia della carne che vede spazio interno e spazio esterno coincidere.
OPSÌA origina dal libro animanimale di Ivan Fantini e Andrea Chiesi, un doppio racconto per parole e immagini, solchi su cui l’azione si innesta, luoghi di sosta senza pace per un “umano del genere umano”, esposto.



Paola Bianchi Coreografa e danzatrice. Con i suoi lavori partecipa a festival nazionali e internazionali.
È cofondatrice del [collettivo] c_a_p che si impegna nella divulgazione della cultura della danza contemporanea. Conduce laboratori di ricerca coreografica e tiene lezioni teoriche presso alcuni atenei italiani.
Ha curato la direzione artistica di rassegne e festival.
Nel 2014 Editoria&Spettacolo pubblica il suo volume Corpo Politico_distopia del gesto, utopia del movimento.